Isidro de Villoldo (m. Siviglia, 1560) - I Santi Medici nell'Arte -Iconografia e Venerazione dei santi Cosma e Damiano

ICONOGRAFIA E VENERAZIONE DEI SANTI MEDICI COSMA E DAMIANO
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Isidro de Villoldo (m. Siviglia, 1560)

Isidro de Villoldo, deceduto a Siviglia nel 1560, è stato unscultore spagnolo in epoca rinascimentale, allievo e collaboratore di Alonso Berruguete. Ha numerose opere
nella provincia di Avila, Toledo e Andalusia. Si distingue per la semplicità delle sue forme e composizioni, più vicino allo stile italiano del suo maestro alla parte barocco e con una dominanza chiara in tutta la tecnica della scultura in legno e di alabastro [254]. Faceva parte dello staff di Alonso Berruguete, e nel 1546 ha partecipato nel condurre gli stalli del coro della Cattedrale di Toledo. In questa città di Toledo ha scolpito, sull'ingresso principale del Palazzo Vescovile, lo stemma araldico del cardinale Tavera. L'influenza di Berruguete la possiamo scorgere nella Cattedrale di Avila, infatti, attaccato ad un pilastro della navata centrale, c'è una piccola pala d'altare dedicata a San Segundo oltre ad un'altra scultura in alabastro sita nella cappella di San Barnaba [255].
Ha partecipato alla pala d'altare della chiesa collegiata di San Antolin a Medina del Campo (Valladolid), che, come era tradizionale in questo tipo di lavoro, é stata
effettuata per un lungo periodo di tempo e con la partecipazione di numerosi lavori. Ha viaggiato in Andalusia nel 1553, per stabilirsi a Siviglia. È stato incaricato di fare il lavoro di scultura dell'altare maggiore del monastero di Santa Maria de las Cuevas. Morì improvvisamente senza in realtà finire questa pala [256].
lsidro de Villoldo si distingue per la semplicità delle sue forme e composizioni che lo avvicinano molto ad autori italiani. Il suo capolavoro è " il pianto sul Cristo morto" nel Museo del Duomo di Valladolid; altre opere sono il San Giovanni Battista" presso l'istituto Moreno ed "il Miracolo della Gamba Nera" nel museo nazionale di San Gregorio a Valladolid". A tal proposito  vediamo, riverso il nero donante in veste rossa, ancora in vita ma agonizzante, colpito da dolori così intensi da stravolgerne le sembianze, nel mentre per contro risalta la tranquillità del ricevente e l'impassibilità dei medici. Al centro è posto un gran letto sul quale giace il personaggio operato; di costui si intravedono i due arti inferiori; su quello di sinistra è già stata innestata la gamba donata appena sotto il ginocchio, il capo appoggia su un doppio cuscino e il santo alla sinistra sembra tastargli il polso, nella mano destra tiene aperto un libro probabilmente un formulario o una farmacopea, il fratello sulla destra regge con la sinistra uno strumento appuntito e con la sinistra una scatola divisa in tanti scomparti probabilmente porta unguenti. Ambedue sono vestiti alla moda dei medici spagnoli con lunghe zimarre di colore scuro abbottonate fino al collo, in testa, nimbata, un copricapo rosso per l'uno, scuro per l'altro.

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