Pomponio Amalteo (Motta di Livenza,1505 - San Vito al Tagliamento,1588) - I Santi Medici nell'Arte -Iconografia e Venerazione dei santi Cosma e Damiano

ICONOGRAFIA E VENERAZIONE DEI SANTI MEDICI COSMA E DAMIANO
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Pomponio Amalteo (Motta di Livenza,1505 - San Vito al Tagliamento,1588)

Pomponio Amalteo, erede artistico del Pordenone, a fianco del quale lavorò molti anni e di cui sposò la figlia Graziosa, è una delle figure più rilevanti nel panorama friulano del XVI secolo. 
Perfettamente inserito nel contesto sociale del tempo e, dopo la morte del suocero, quasi senza concorrenti in terra friulana Amalteo, con la sua pittura scenografica, spettacolare, ricca di virtuosismi prospettici e di particolari ripresi dal vero, si configura come un anello di congiunzione tra due epoche: il primo Cinquecento veneto e l’età della Maniera” [194]. Pomponio, personalità 
sicuramente affascinante (tanto da sposarsi ben cinque volte, e l’ultima a settant’anni suonati), impegnato anche nella gestione politica di San Vito (da consigliere “pro civibus” a podestà), fu artista longevo e fecondissimo, e nell’arco della sua attività, protrattasi per oltre mezzo secolo, lasciò testimonianza di sé in numerosi edifici sacri e palazzi del Nord-est, oggetto ora di un denso itinerario che integra e completa il momento espositivo. La mostra, allestita anni orsono nella chiesa di San Lorenzo dove il pittore trovò sepoltura, consentì, con una cinquantina di dipinti, di ridisegnare il profilo artistico dell’Amalteo e dei suoi più stretti seguaci confrontandone l’opera con quella del Pordenone e di alcuni tra i maggiori autori veneti del Cinquecento [195]. 

Nel suo paese natale, nella cattedrale, portò a termine una tela in cui sono raffigurati i santi Cosma e Damiano assieme a san Rocco e a san Sebastiano. Fu indubbiamente il maggiore pittore in ambito rinascimentale che abbia operato in terra friulana dopo il Pordenone (di cui fu allievo), a lui si ispirarono nella seconda metà del Cinquecento e dell’inizio del Seicento molti artisti del luogo. Fu elogiato dal Vasari.

Opere di Pomponio Amalteo si trovano anche nella Galleria degli Uffizi a Firenze, nella Biblioteca Reale di Torino, al Metropolitan Museum di New York e in diverse collezioni europee.
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