Leon Picardo (Saint-Omer - Burgos,1547) - I Santi Medici nell'Arte -Iconografia e Venerazione dei santi Cosma e Damiano

ICONOGRAFIA E VENERAZIONE DEI SANTI MEDICI COSMA E DAMIANO
ICONOGRAFIA E VENERAZIONE DEI SANTI MEDICI COSMA E DAMIANO
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Leon Picardo (Saint-Omer - Burgos,1547)

ittore e scultore, nato probabilmente nella regione francese della Piccardia, come testimonia il suo nome. A Burgos é documentato dal 
1509, come un vicino di casa della parrocchia di San Gil [252]. La sua arte figurativa si avvicina a quella di Diego de Sagredo, considerato il grande lavoro teorico dell'architettura spagnola del Rinascimento, che contribuisce a darci un'idea di quanto fosse importante per i suoi contemporanei. Dai documenti ritrovati sembra che Leon sia stato coinvolto nel conflitto che ha visto la Comunità di Burgos contro l'imperatore Carlo V, spallegiato dal cardinale Cisneros e dalla gendarmeria della Castiglia. Nel 1513 esegue a Cervera de Pisuerga una pala di altare interamente scuoltorea mostrando uno stile vivino a quello di Felipe Bigarny. Accanto ad essa, a partire dal 22 gennaio 1515 e commissionato da Francisco Gumiel, rsegue la Pala di San Bartolomeo per la chiesa di San Esteban di Burgos. La posizione di questa pala d'altare, che è stato acquistato dalla confraternita di Santa Catalina e si conserva nella chiesa di San Lesmes de Burgos, è stato determinante nel definire lo stile di Picardo. Dal 1523 esegue le opere scultoree di policromando per le pale d'altare della cattedrale di Burgos e, tra il 1529 e il 1531, si occupa della realizzazione dei dipinti della pala dell'altare maggiore della Cattedrale di Oviedo.

Nella Cattedrale di Burgos Leon Picardo ha realizzato un olio su tela che rappresenta il Miracolo della Gamba Nera. L'opera presenta uno stile gotico ispano-fiammingo con già chiari orientamenti rinascimentali. Il quadro ha una certa profondità in quanto l'ammalato giace supino su di un letto con baldacchino, che aumenta il senso prospettico. Il capo è coperto da una fascia che si annoda sulla fronte, gli occhi sono tenuti chiusi ed il viso appare quello disteso di un dormiente, ha il corpo coperto da un panno rosso che lascia scoperta la gamba destra dove i Santi hanno già innestato la gamba del moro di circa un palmo sotto il ginocchio. I Santi nimbati con mantella violacea bordata di giallo l'uno, l'altro con vestito scuro e mantella giallastra sembrano discutere sulla riuscita dell'intervento, il santo sulla sinistra tiene in mano un vaso, probabilmente un unguentario dal quale spunta una spatola, per un'ultima applicazione dove è avvenuto il trapianto. Sulla destra in alto è presente una grande finestra che lascia intravedere l'antefatto all'operazione, uno dei due Santi infatti sta incidendo la gamba del moro appena sotto il ginocchio, con un bisturi motivo piuttosto raro nei quadri da noi esaminati, mentre il fratello sembra fasciare la coscia. Sul davanzale, unico elemento decorativo, su di un piatto vediamo forse una mela dal lungo picciolo.

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