Nicolò de' Stefani (Belluno, 1529 - Belluno, 1599) - Il culto universale dei Santi Medici - Iconografia e Venerazione dei santi Cosma e Damiano

Patroni di Alberobello
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titolo del sito del comitato feste patronali di Alberobello
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ICONOGRAFIA E VENERAZIONE DEI SANTI MEDICI COSMA E DAMIANO
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Nicolò de' Stefani (Belluno, 1529 - Belluno, 1599)

icolò de Stefani è nato a Belluno nel 1529. Non si hanno documentazioni sulla sua iniziale formazione artistica, tuttavia il Lanzi (1818) dice che a Belluno "a tempo de' Vecellj fiorì un Nicolò de Stefano pittor degno che si pregi e perché competé con la famiglia di Tiziano, e perché da lei non fu sempre vinto. "I Vecellj competitori furon Francesco fratello e Orazio figlio di Tiziano".

Una sua opera, a noi cara, la troviamo nella chiesa arcipretale di Santa Maria del Rosario di Pieve d’Alpago, doveé allocata un’altra raffigurazione del miracolo della gamba. Sul primo altare sulla destra, appena si entra in chiesa, si trova il grande quadro di Nicolò de’ Stefani (ca. 1529-1599) pittore bellunese, ricordato piú volte anche da Giorgio Piloni, “dottor Bellunese” nella sua “Historia”, pubblicata in Venezia nel 1607.

Il quadro rappresenta i santi Gallo, Cosma e Damiano. Al centro l’irlandese san Gallo, vissuto tra il VI e il VII secolo e morto in Svizzera, invocato per la salute degli animali, ha le fattezze di un vescovo con mitra e pastorale nella mano destra e un volume nella mano sinistra. Alla sinistra di chi guarda, san Cosma con robone rosso fino ai piedi e stretto ai fianchi da una cinta pure rossa, ha sulle spalle un indumento grigiastro, forse la stola che avevano i medici del Rinascimento, nella mano destra stringe la gamba del moro e sembra voglia offrirla al Santo; ai piedi, appoggiato al piedistallo di san Gallo v’è un libro. Alla destra san Damiano con abito rosso, avvolto in mantello di colore scuro, ha nella mano destra il cofanetto con gli strumenti medicali e nella mano sinistra il libro chiuso [263].
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