Mauro Picenardi (Crema,1735 - Bergamo,1809) - Il culto universale dei Santi Medici - Iconografia e Venerazione dei santi Cosma e Damiano

Patroni di Alberobello
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titolo del sito del comitato feste patronali di Alberobello
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ICONOGRAFIA E VENERAZIONE DEI SANTI MEDICI COSMA E DAMIANO
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Mauro Picenardi (Crema,1735 - Bergamo,1809)

icenardi nacque a Crema nel 1735 e morì a Bergamo nel 1809. Figlio d'arte del pittore Tommaso, Mauro Picenardi (o Piccinardi, Picinardi), dopo aver appreso l'arte dal padre lavorò presso l'Accademia di Pittura di Verona, presso la quale, nel 1769, diviene accademico d'onore. Dall'esperienza veronese acquisisce la sua tipica pennellata di ispirazione tiepolesca. La permanenza a Verona lo porta alla notorietà giungendo ad avere importanti commissioni, soprattutto in ambito religioso, ma anche in ambito profano. Nella chiesa prepositurale dedicata ai santi Pietro e Paolo a Verdello sono custoditi numerosi dipinti, tra cui una tela rappresentante “San Carlo Borromeo che guarisce un infante”, di Enea Salmeggia detto “il Talpino” (1558-162) e altre due tele con scene della vita di san Carlo Borromeo, attribuite al Salmeggia; i ”santi Cosma e Damiano”, (264) la “Morte di San Giuseppe” e “Sant’Anna che istruisce Maria”, di Mauro Picenardi; l’“Apparizione a Santa Maria Margherita Alacoque”, del Loverini; un “San Luigi in Gloria”, di Abramo Spinelli (1855-1924); e varie opere di autori ignoti del XVI, XVII e XVIII secolo.

La scultura rappresentante il “Cristo Morto” è di Virgilio Vavassori (1885-1961); la “Via Crucis” e il gruppo del “Rosario” furono realizzati da Giosuè Marchesi (1880-1960); la grande pisside è di Attilio Nani (1901-1959); l’ostensorio del Congresso Eucaristico è di Renato Bonizzi. Nella sacrestia, sono affrescati i “santi Pietro e Paolo in Gloria”, oltre ai titolari delle parrocchie dipendenti da Verdello, tutte opere di autore ignoto del secolo XVII.







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