Lorenzo Lotto (Venezia,1480 circa - Loreto,1556 o 1557) - I Santi Medici nell'Arte -Iconografia e Venerazione dei santi Cosma e Damiano

ICONOGRAFIA E VENERAZIONE DEI SANTI MEDICI COSMA E DAMIANO
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Lorenzo Lotto (Venezia,1480 circa - Loreto,1556 o 1557)

u tra i principali esponenti del Rinascimento veneziano del primo Cinquecento, sebbene la sua indole originale e anticonformista lo abbia portato presto a una 
sorta di emarginazione dal contesto lagunare, dominato da Tiziano. Si spostò quindi molto, accendendo con il suo esempio le scuole di zone considerate periferiche rispetto ai grandi centri artistici, come Bergamo e le Marche. La sua vicenda umana fu segnata da cocenti insuccessi e amare delusioni - in parte colmati dalla rivalutazione nella critica moderna - che fanno della sua figura un soggetto sofferto, introverso e umorale, di grande modernità [189].
Tra le massime espressioni del Rinascimento settentrionale nella sua fase matura, fu attivo inizialmente nel Veneto e, in seguito, soprattutto a Bergamo e nelle Marche [190]. La sua produzione  
giovanile attesta le sue radici nella tradizione veneta, ma seppe ben presto raggiungere una cifra personale e autonoma; guardò anche ad artisti dell'Europa del Nord, quali A. Dürer, dai quali apprese il gusto per il dettaglio, l'osservazione realistica e il contenuto spirituale (Madonna e santi, Roma, Galleria Borghese). Assai significativa anche la sua ritrattistica (Ritratto del vescovo Bernardo de' Rossi, 1505, Napoli, Capodimonte), di intensa introspezione psicologica. Divenuto famoso in giovane età, fu dimenticato negli ultimi anni di attività nelle Marche; attività che solo a partire dalla fine dell'Ottocento la critica ha rivalutato [191].
Lorenzo Lotto si é cimentato ad illustrare le figure dei santi Cosma e Damiano, infatti una sua opera la troviamo nella chiesa di san Giacomo Dell'Orio a Venzia. Il dipinto, firmato e datato, è una delle poche opere dell’artista conservate a Venezia. La Vergine in trono incoronata dagli
angeli è circondata da san Giacomo, titolare della chiesa, sant’Andrea e dai santi Cosma e Damiano (ai quali è dedicato l'altare), forse in riferimento alla malattia che aveva colpito il pittore durante i lavori [192].
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