Giusto de' Menabuoi (Firenze, 1330 circa - Padova, 1390 circa) - I Santi Medici nell'Arte -Iconografia e Venerazione dei santi Cosma e Damiano

ICONOGRAFIA E VENERAZIONE DEI SANTI MEDICI COSMA E DAMIANO
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Giusto de' Menabuoi (Firenze, 1330 circa - Padova, 1390 circa)

iusto de' Menabuoi (Firenze, 1330 circa – Padova, 1390 circa) è stato un pittore italiano. La data di nascita è approssimativa, si può ipotizzare che l'artista sia nato intorno al 1330, se non dopo:
la sua educazione quindi deve porsi a partire dalla fine del quarto o addirittura nel quinto decennio del secolo.Il percorso artistico del pittore è stato oggetto di indagini critiche, anche recenti, volte a recuperare soprattutto il problema della sua formazione e quindi della sua collocazione in una scuola o in una corrente. Verso il 1370 il M. emigrò a Padova, dove si svolse l’ultima parte della sua carriera: in quell’anno, come si ricava da un passo di Michiel, realizzò ad affresco la decorazione della cappella Cortellieri nella chiesa degli Eremitani. In questa o dei santi Filippo e Giacomo si trova un affresco, molto rovinato, di Giusto de'Menabuoi, che mostra i due Santi appaiati, separati da una colonna, una decorazione a cornice a
lato della Madonna. Entrambi sono nimbati; il santo di destra porta il cappuccio ornato di vaio sotto il quale si intravede un’ampia cuffia; ha la mantellina di ermellino su veste rossa lunga fino ai piedi e orlata di vaio. Nella mano destra regge l’albarello mentre nella sinistra un oggetto difficilmente identificabile per lo stato di degrado dell’affresco. Il fratello alla sinistra, a capo scoperto con lunghi capelli, porta veste rossa orlata di bianco e, in mano, ha la scatola per i medicamenti [290].

Forse l’immagine piú antica è l’affresco della cupola del battistero della cattedrale di Padova. Il battistero ha pianta quadrata con alto tamburo circolare e cupola e un'abside con cupoletta. Il ciclo di affreschi voluti da Francesco da Carrara il Vecchio e da sua moglie Fina Buzzaccarini lo rende straordinario: commissionati a Giusto de' Menabuoi rappresenta ancora oggi uno dei cicli pittorici più spettacolari e meglio conservati del Trecento. In tutto un centinaio di scene, eseguite tra il 1375-78 con le storie della Genesi, dell'Apocalisse e di S.Giovanni Battista., affresco detto del “Paradiso”, opera definita il capolavoro del Nostro. In esso è rappresentato il Cristo Pantocratore, secondo lo schema dantesco, circondato in gironi dalla Vergine, dagli Angeli, dai Santi e dai Martiri. A proposito di Martiri, alla destra del Cristo, in seconda fila, si notano i Santi Medici nimbati, dai capelli biondi ricciuti, della stessa età, evidenziati dal berretto rosso, caratteristica del copricapo dei medici. La figura alla sinistra, di chi guarda, tiene sulle ginocchia un libro aperto e, nella mano destra, un vasetto, probabilmente porta unguenti. Il fratello ha la collarina bianca che ci fa pensare a Cosma, sempre ricordato nelle rappresentazioni come medico; ha nella mano sinistra la scatola divisa in riquadri, forse porta trocisci,pillole generiche, e nella mano destra due bastoncelli adoperati nei salassi. Ambedue vestono la tunica rossa accollata e, ai piedi, calzari pure rossi.
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