Girolamo Galizzi da Santacroce (Santacroce, 1480 - venezia, 1556) - I Santi Medici nell'Arte -Iconografia e Venerazione dei santi Cosma e Damiano

ICONOGRAFIA E VENERAZIONE DEI SANTI MEDICI COSMA E DAMIANO
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Girolamo Galizzi da Santacroce (Santacroce, 1480 - venezia, 1556)

acque in data imprecisata, alcuni sostengono nel 1480 nel borgo da cui prende il nome: Santa Croce (ora frazione di San Pellegrino Terme), in Val Brembana.  Sotto questa denominazione  sono conosciuti un gruppo di pittori di origine bergamasca attivi a Venezia tra
il XV e il XVI secolo. La formazione artistica di G. avvenne sicuramente a Venezia, dove fin dall'ultimo decennio del Quattrocento frequentò la bottega di Gentile Bellini. Due importanti documenti provano, infatti, che all'inizio del secolo successivo il maestro e il giovane garzone erano già uniti da un saldo vincolo di fiducia. Giovanissimo si iscrisse alla corporazione dei pittori veneziani. Autore assai fecondo, specie di soggetti religiosi, lasciò lavori in tutto il Veneto, in particolare a Venezia, a Padova, a Istria, a Spalato, a Capodistria, a Pisino e a Lucera in Puglia. Nella cattedrale di quest'ultima località si trova una tela del 1555, l'ultima datata da Girolamo, rappresenta un olio su tela raffigurante la Madonna col Bambino in trono, l'Eterno e i ss. Nicola e Giovanni Battista.

Il Nostro si é cimentato a raffigurare i Santi Anargiri con una soggetto raffigurante la Madonna con Bambino tra i santi Cosma e Damiano; come datazione si può argomentare che il lavoro sia da attribuirsi al secondo decennio del secolo XVI. Il santo, alla sinistra di chi guarda, porta il berretto nero a gote e manto rosso accollato su robone lungo fino ai piedi, allacciato in vita da una cintura, dalla quale pende una borsa; nella mano destra la palma, simbolo del martirio; nella mano sinistra la scatoletta chiusa probabilmente porta trocisci. Il fratello ha il berretto grigio con risvolti dello stesso colore e la mantella bianca pieghettata su lucco rosso dal quale fuoriescono due larghe maniche di una veste sottostante che arriva oltre le ginocchia, al di sotto un’altra veste giunge ai piedi. Nella mano destra regge la scatola simile a quella del fratello e nella sinistra il simbolo del martirio. Ambedue di aspetto giovanile hanno capelli lunghi e ricci che incorniciano il viso. In alto la Madonna in un trionfo di nubi con il Bambino fra le braccia. La serie di colline al tramonto, che rammenta il familiare paesaggio veneto, fa da cornice a una chiesa di aspetto gotico, dalla quale la traccia di una strada rende il quadro prospettivamente piú profondo.
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