Francesco De Biase (Alberobello,1862 - 1937) - Il culto universale dei Santi Medici - Iconografia e Venerazione dei santi Cosma e Damiano

Patroni di Alberobello
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Centro Studi Internazionali Pierre Julien
titolo del sito del comitato feste patronali di Alberobello
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COMITATO FESTE PATRONALI ALBEROBELLO - SITO UFFICIALE
ICONOGRAFIA E VENERAZIONE DEI SANTI MEDICI COSMA E DAMIANO
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Francesco De Biase (Alberobello,1862 - 1937)

pittore alberobellese
ancesco De Biase nacque ad Alberobello il 5 dicembre 1862 da Vitantonio e Caterina Palasciano, umili operaio del ceto popalare. I primi insegnamenti scolastici gli furono In seguito, per interessamento dello stesso zio, poté andare a Torino ed ivi si fece strada eseguendo pannelli decorativi con figure allegoriche, mentre, di sera, frequentava l'Accademia.

La sua arte gli procurò da vivere e gli conquistò pure l'amore e la mano della signorina Diamantina, della ragguardevole famiglia Poggio, alla quale apparteneva il valoroso Generale Galeano. Partecipò ad una mostra artistica del Brasile, dove parecchi suoi quadri furono premiati e venduti. Fu per qualche tempo a Ploesti, in Romania, dove eseguì molte pitture murali ecclesiastiche. Non si trattava di affreschi, ma di figure ad olio alla maniera orientale. Dipinse anche grandi arazzi per salotto, con gruppi di figure al vero, appresentanti il Canto, la Musica, la Primavera, la Caccia ed altri soggettiallegorici in stile e tecnica prettamente ottocenteschi.

Ad Alberobello dipinse l'abside della Chiesa Parrocchiale con sette quadri murali ed una allegoria sulla volta, esaltanti i miracoli e la gloria dei santi Patroni Cosma e Damiano. Inoltre dipinse, nella cappella del Santissimo, due scene allusive all'Eucaristia. impartiti dallo zio prete Francesco, poi, come meglio poté, si formò da sé una cultura generale. Aveva una innata vocazione per la pittura e, volendola coltivare, si recò a Bari, dove, al servizio di vari pittori, poté apprendere i canoni fondamentali di quell'arte.

Una pregevole grande tela con gli stessi Santi, la Vergine ed un angelo (che per molti anni pendé dietro l'altar maggiore) fu anche opera sua. Dipinta nel 1894, costo £ 500, dipinta a Torino.
Per diverso tempo cultori locali hanno attribuito la datazione della tela nel seicento dimenticando la natura stesso del dipinto dove i Santi rappresentati sono ripresi dalle nostre statue che, ricordiamo, sono san Cosma del 1782 e san Damiano del 1784. Il quadro ha viaggiato da Torino a Fasano in treno dove, alla stazione, ad attendere stava ad accoglierlo un carettiere che, dopo parecchie ore, trasportò l'effige presso la chiesa dei Santi Medici ad Alberobello, diventata nel frattempo un grande cantiere in quanto si stava rifacendo il nuovo prospetto disegnato dall'arch. Antonio Curri.

Quanto al suo carattere morale, fu quello di un inappuntabile cittadino [163]
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