Bernardino Poccetti (Firenze, 26 agosto 1548 – Firenze, 10 novembre 1612) - Il culto universale dei Santi Medici - Iconografia e Venerazione dei santi Cosma e Damiano

Patroni di Alberobello
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titolo del sito del comitato feste patronali di Alberobello
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ICONOGRAFIA E VENERAZIONE DEI SANTI MEDICI COSMA E DAMIANO
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Bernardino Poccetti (Firenze, 26 agosto 1548 – Firenze, 10 novembre 1612)

ernardino Poccetti, pseudonimo di Bernardo Barbatelli (Firenze, 26 agosto 1548 – Firenze, 10 novembre 1612), è stato un pittore italiano. Di bassa statura, per la sua
specializzazione in affreschi di facciate e in decorazioni a grottesche fu chiamato anche con altri soprannomi, come Bernardino delle Grottesche, Bernardino delle Facciate o Bernardino delle Muse [186]. Il soprannome "Poccetti" con cui è più noto pare derivi, invece, dalla sua abitudine a "pocciare" (letteralmente succhiare, per traslazione "bere") nelle osterie. Fu un prolifico pittore di
affreschi, attivo in Toscana, per lo più a Firenze, poche e qualitativamente inferiori sono le opere a olio. 
Nacque a Firenze, nell'agosto del 1548, da un Bartolomeo da San 
Gimignano, pentolaio, abitante presso la porta di S. Pier Gattolini. Rimasto presto orfano del padre, fu preso nella propria bottega da Michele Tosini di Ridolfo del Ghirlandaio, che era rimasto ammirato nel vederlo disegnare con il carbone sul muro di una chiesa. Nonostante la lunga permanenza nello studio di Michele di Ridolfo, il B. dovette assai presto sentirsi attratto da quell'ambiente artistico (allora certo il più interessante della città) gravitante intorno a Giorgio Vasari, che organizzava l'impresa decorativa delle sale di Palazzo Vecchio. Questo avvenne probabilmente fra il 1565 e il 1570 circa, anni in cui rientrano le decorazioni più significative del tempo per i risultati:e gli sviluppi che ebbero: cìuelle del Tesoretto e dello Studiolo. Fatto è che il B. dapprima appare come decoratore di pareti in grottesche, genere molto usato dal Vasari e dai suoi collaboratori e nel quale specialmente il Gherardi prima e il Poppi poi avevano raggiunto gli effetti più briosi e raffinati, anche in Palazzo Vecchio. Non si sa, dice il Baldinucci se il B. fu spinto subito verso tale genere pittorico così in voga dal suo bisogno di guadagnare per vivere o dal suo naturale talento di decoratore. È certo che egli fu soprattutto un grande decoratore, anche quando esercitò prevalentemente la pittura figurativa e storica. Si distinse tanto nell'esecuzione di grottesche da esser chiamato Bernardino delle Grottesche, e poi, quando la moda si estese pure sulle facciate delle case, Bernardino delle Facciate. Nella decorazione di queste usò anche la tecnica del graffito, per la quale sono rimaste celebri le facciate dei palazzi di Bianca Cappello e del Buontalenti in via Maggio. Naturalmente, le pitture eseguite dal B. all'esterno delle case sono state distrutte e semicancellate dalle intemperie.
Nella Basilica di San Lorenzo il B. eseguì un affresco raffigurante i santi Cosma e Damiano.


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