Alessandro Allori (Firenze,1535 - Firenze,1607) - I Santi Medici nell'Arte -Iconografia e Venerazione dei santi Cosma e Damiano

ICONOGRAFIA E VENERAZIONE DEI SANTI MEDICI COSMA E DAMIANO
ICONOGRAFIA E VENERAZIONE DEI SANTI MEDICI COSMA E DAMIANO
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Alessandro Allori (Firenze,1535 - Firenze,1607)

ato a Firenze nel 1607 è stato un pittore italiano, talvolta soprannominato Il Bronzino, dal nome del suo maestro, per questo è spesso confuso con Agnolo Bronzino [216]
Nato dallo spadaio Cristofano di Lorenzo e da Dianora Sofferoni, dovette entrare ancora bambino nella bottega dell'amico di famiglia Agnolo Bronzino e già a quattordici anni era autonomo aiuto. Il suo maestro  lo a trattato come un figlio che come allievo. Nei documenti di pagamento della Storia di Palazzo VecchioAlessandro Allori è menzionato per la prima volta come pittore. Già nel 1552 dipinge una Crocefissione, attualmente dispersa, per Alessandro de' Medici. Lavorando già per i Medici, può conoscere le loro collezioni e, con la protezione del suo maestro, può avvicinare artisti, letterati ed ecclesiastici.
Nel 1554 parte per Roma col fratello Bastiano, frequentando il 
numeroso circolo degli artisti toscani; forse conosce lo stesso Michelangelo di cui certamente studia le opere e quelle di Raffaello. Dipinge il suo Autoritratto e il Ritratto di Ortensia de' Bardi, agli Uffizi, e il Ritratto di giovane con una lettera di Berlino.

Alla morte del padre, nel 1555, Angelo Bronzino diviene di fatto il capofamiglia degli Allori e Alessandro aggiungerà al proprio il cognome Bronzino. Ritorna a Firenze nel 1560 a decorare la cappella Montauto nella SS Annunziata, secondo le impressioni e i disegni tratti dalla cappella Sistina.

Venuto su in un periodo ove i grandi maestri avevano risolto tutti i problemi più ardui della tecnica, a lui non rimaneva altro che scegliere il proprio indirizzo; difatti sopra le orme del Bronzino, che egli aveva largamente aiutato nell'esecuzioné dei suoi meditati ed elaborati lavori, 
Alessandro scelse l'indirizzo di moda, il più pericòloso, quello di Michelangelo. Ma se vi poteva adattare la propria visione estetica il Bronzino, che educato alla disciplina del Pontormo, era avvezzo a ponderare a fondo e stilizzare a sua maniera ogni espressione della propria limitata ma nobile immaginazione, l'Allori di fantasia più fervida, sebbene più facilona, e di maggior spigliatezza tecnica era molto meno in grado di penetrare oltre l'apparenza lo spirito creativo del Buonarroti. Invece egli si sforzò, specialmente in giovinezza d'assimilarsi l'atletismo del Giudizio Universale applicandolo senza ragione nè misura allo stile castigato del suo maestro, credendo forse di perfezionarlo mediante una maggiore scioltezza di torsioni e di scorci, mentre col conferirgli pesantezza e gonfiezza di muscolature gli toglieva quella distinzione e quella correttezza, che rendono il Bronzino il fondatore dello stilizzamento signorile del cinquecento fiorentino.

Anche il Bronzino si é cimentato nella raffigurazione dei santi Cosma e Damiano, infatti una sua opera è conservata presso il Musées Royaux des Beaux-Arts de Belgique a Bruxelles e qui riproposta.


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