Alesso Baldovinetti (Firenze,1425 - Firenze,1499) - Il culto universale dei Santi Medici - Iconografia e Venerazione dei santi Cosma e Damiano

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titolo del sito del comitato feste patronali di Alberobello
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ICONOGRAFIA E VENERAZIONE DEI SANTI MEDICI COSMA E DAMIANO
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Alesso Baldovinetti (Firenze,1425 - Firenze,1499)

ato a Firenze nel 1425 [125] da Baldovinetti e Agnola Ubaldini da Gagliano, nel 1448 si iscrisse nella Compagnia di San Luca e fu allievo forse di Domenico Veneziano. Nei primi dipinti è rintracciabile l'influsso del Beato Angelico, con il quale collaborò alla decorazione delle ante dell'armadio della Basilica della Santissima Annunziata.
Con Domenico Veneziano realizzò uno dei confronti artistici, a detta delle fonti antiche, fra i più interessanti del Rinascimento. Verso il 1461 Baldovinetti finì il ciclo di affreschi nella chiesa di Sant'Egidio, iniziato dal Veneziano e da Piero della Francesca e continuato da Andrea del Castagno. Malgrado il ciclo sia andato distrutto nel corso del Settecento, alcuni storici dell'arte attribuiscono all'opera una rilevanza pari a quella della Cappella Brancacci.
Di quel ciclo di affreschi ci resta traccia solo in alcuni frammenti delle sinopie (fra l'altro poco significativi, perché relativi alla decorazione del basamento sul quale poggiavano le figure) conservati oggi nel museo del cenacolo di Sant'Apollonia.
Nel 1460 tornò all'Annunziata per affrescare l'Adorazione dei pastori nel chiostrino dei Voti, in cui sperimentò senza successo una nuova tecnica parzialmente a secco.
Nel 1467 realizzò l'Annunciazione e i Profeti, evangelisti e dottori della Chiesa per la Cappella del Cardinale del Portogallo nella chiesa di San Miniato al Monte.
Nel 1469 fu incaricato di realizzare la pala d'altare Trinità per la cappella nella Basilica di Santa Trinita.
Tra le sue opere più famose un'Annunciazione, agli Uffizi, una Madonna al Louvre e un'altra Annunciazione custodita nella chiesa di San Miniato al Monte, sempre a Firenze. 
Fu anche un ottimo mosaicista e dal 1483 si occupò del restauro dei mosaici della cupola del battistero di San Giovanni. Al Baldovinetti si devono anche i disegni di alcune vetrate, come quella della Cappella del Noviziato presso la Chiesa di Santa Croce a Firenze avente come oggetto i Santi Medici.

La attribuzione di questa vetratina al Baldovinetti si deve alla Kennedy che la ritiene opera di un artista influenzato dall’Angelico e dal Castagno, quale per l’appunto Alesso Baldovinetti, alla sua prima prova quale maestro di vetrate. Baldovinettiani sono per la studiosa il semplice rigoroso impianto dei due santi entro l’edicola, le loro espressioni intense, e, soprattutto il vivido accostamento delle larghe tessere vitree, memore della prassi compositiva del mosaico cui il Baldovinetti era uso; particolarmente raffinato, annota la Kennedy, l’andamento a chiasma degli accostamenti cromatici: un santo indossa berretto e veste rossi accostati al mantello violetto, l’altro inversamente berretto e veste viola accostati al mantello rosso. L’attribuzione della Kennedy è stata concordemente accettata dal Marchini e dalla critica posteriore [269].

Fra i suoi allievi più importanti Domenico Ghirlandaio.
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